Select Page

La NET NEUTRALITY cosa significa e quali sono le implicazioni.
Navigando tra Blog e siti di informazione Statunitensi è facile imbattersi nel concetto di Net neutrality. Ma in Italia sappiamo realmente cosa significhi e conosciamo le implicazioni e conseguenze profonde e drammatiche che potrebbe avere ?
Tutta la rete internet corre un grave rischio, quello di perdere la neutralità dei contenuti accessibili, ovvero il diritto inviolabile di poter accedere, a prescindere dal provider che offre la connessione, a qualsiasi risorsa e contenuto all’ interno della intera rete internet mondiale. Questo diritto sacrosanto, che è al contempo la vera origine del successo di internet, è messo ormai da anni in discussione da parte di grandi compagnie telefoniche che spingono sui governi affinché vengano adottate disposizioni per limitare la net neutrality, in modo probabilmente da creare differenti livelli di connesssione con le quali consentire l’ accesso discriminato solo ad alcuni siti e contenuti partners.
In poche parole si discute circa la possibilità di controllare i contenuti che passano attraverso l’ ultimo miglio controllato dalle società di telecomunicazioni e filtrarli, lasciando passare solo alcuni contenuti di possibili siti partners o quelli inclusi nel pacchetto o livello di connessione pagato.
Attualmente invece, una volta connessi alla rete con qualsiasi operatore, i contenuti arrivano al nostro pc senza nessun filtro e senza nessuna discriminazione, ovvero possiamo visitare qualsiasi sito ed il cavo su cui viaggia fino alle nostre case non filtra né discrimina i contenuti che vi viaggiano.
Questa introduzione è stata scritta da Marco Nisida


Articolo tratto da Inkiostro

Essendo ancora nel bel mezzo di un Medio Evo informatico che ha ben altri problemi da risolvere, in Italia non se n'è mai parlato molto; eppure il tema della Net Neutrality è tutt'altro che una cosa da sottovalutare.

Neutralità della rete significa che, a prescindere dal provider con cui ci si connette alla rete, l'accesso ai contenuti deve essere lo stesso, tutti sono collegati a tutti.

Se la neutralità della rete viene a mancare può significare trovarsi a scegliere un provider di accesso ad internet sulla base dei contenuti (siti web, servizi VoIP ecc) che si possono utilizzare con quel provider. Se mancasse la neutralità i provider potrebbero fornire il servizio di connessione ad internet favorendo alcuni contenuti del web rispetto ad altri. [#]

Non è un concetto complicato (e neanche inattuale, come sa bene chiunque si sia trovato con la banda drasticamente ridotta a causa dell'uso di sistema di file sharing, come pare stia furtivamente cominciando a fare qualche provider italiano), ma non è neanche semplicissimo. Per questo qualche tempo fa un utente di un forum americano (i dettagli su Boing Boing) ha realizzato la finta pubblicità di un provider della futura, non auspicabile, Internet non neutrale che vale più di mille parole:

 

[clicca per ingrandire]

 


NET NEUTRALITY secondo WIKIPEDIA

Network neutrality (o "net neutrality", "internet neutrality" o "NN", in italiano "neutralità della rete") è un'espressione che fa riferimento ad un principio di design/uso applicato alle reti residenziali a banda larga che forniscono accesso ad Internet, servizi telefonici, e trasmissioni televisive. La definizione esatta varia, ma una rete a banda larga priva di restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi e sul modo in cui essi operano viene ritenuta neutrale dalla maggior parte dei sostenitori di questo principio. Si può argomentare che praticamente nessuna rete è completamente neutrale, per cui la neutralità rappresenta una condizione ideale verso la quale gli operatori e le reti possono tendere [1][2][3]

Il termine è stato coniato nell'ambito delle leggi europee sulle telecomunicazioni più o meno nel 2003Template:Fact ed è stato poi importato negli stati uniti quando la FCC a iniziato a considerare la ri-classificazione delle DSL residenziali come Information Service, servizi informativi, così come era per le connessioni ad internet basate su cavo. I sostenitori della net neutrality non si opponevano ad una regolamentazione omogenea, ma credevano che entrambi questi servizi dovessero essere trattati come Telecommunications Service cioè come servizi di telecomunicazione, così come il telefono e gli altri servizi tipicamente gestiti da società telefoniche.

Per poter competere con con il servizio Triple Play (cioè internet, televisione, telefono) delle compagnie che gestiscono le connessioni via cavo, le compagnie di telecomunicazione hanno proposto la divisione del traffico televisivo e telefonico da quello internet.

Poiché questa pratica è comune sulle reti via cavo, i critici della net neutrality sostengono che proibirla sulle reti DSL è arbitrario ed ingiusto. Di conseguenza, la "net neutrality" è stata accusata di essere "una soluzione in cerca di un problema" e di eliminare gli incentivi all'aggiornamento delle reti ed al lancio di servizi internet di nuova generazione.[4] Bob Kahn, il primario inventore di internet, sostiene che la net neutrality sia uno slogan dogmatico che bloccherebbe la sperimentazione e i miglioramenti nel cuore di Internet[5]. Il punto di vista di Kahn è condiviso dalla maggior parte degli ingegneri di rete anziani con l'eccezione rilevante dell'impiegato di Google Vint Cerf [6].

Ad ogni modo, gli attivisti temono che le compagnie di telecomunicazione possano usare questo potere per discriminare tra i vari tipi di traffico, introducendo balzelli e pedaggi per i produttori di contenuti, in particolare se concorrenti. La loro preoccupazione è che il mancato pagamento possa portare ad un servizio scadente o del tutto assente che renda impossibile accedere ad alcuni siti web o ad alcuni servizi o l'uso di alcune applicazioni. Almeno una delle più importanti società di telecomunicazioni americane ha supportato questa idea.[7]

Coloro che propongono la neutralità sostengono che le telecom cercano di imporre il modello di servizio a livelli più per il proposito di guadagnare di più dal loro controllo sui cavi che dai contenuti.[8] Altri hanno espresso la loro idea che la "net neutrality" sia particolarmente importante come mezzo per mantenere le proprie libertà, in quanto una rete non neutrale potrebbe decide di rendere inaccessibili informazioni o servizi giudicati inadeguati. [9] Bob Kahn dice di temere che internet possa frammentarsi e vorrebbe vedere meccanismi a livello di policy che prevengano i gestori di reti dall'escludere gli utenti da certi servizi.[5].

Infine un terzo gruppo trova che i termini di entrambe le parti siano suscettibili di dubbio.[10].

Continua a leggere su Wikipedia questo articolo

Un secondo articolo tratto da Wikipedi a che puoi leggere qui

La neutralità della rete viene descritta da Tim Berners, uno dei più famosi creatori della rete internet, nel suo blog con queste parole:

Vent'anni fa, gli inventori di Internet progettarono un'architettura semplice e generale. Qualunque computer poteva mandare pacchetti di dati a qualunque altro computer. La rete non guardava all'interno dei pacchetti. È stata la purezza di quel progetto, e la rigorosa indipendenza dai legislatori, che ha permesso ad Internet di crescere e essere utile. Quel progetto ha permesso all'hardware e alle tecnologie di trasmissione a supporto di Internet di evolvere fino a renderlo migliaia di volte più veloce, nel contempo permettendo l'uso delle stesse applicazioni di allora. Ha permesso alle applicazioni internet di venire introdotte e di evolvere indipendentemente.
Quando ho progettato il Web non ho avuto bisogno di chiedere il permesso a nessuno. Le nuove applicazioni arrivavano sul mercato già esistente di Internet senza modificarlo. Allora provai a rendere la tecnologia del web una piattaforma al contempo universale e neutrale, e ancora oggi moltissime persone lavorano duramente con questo scopo. Il web non deve assolutamente discriminare sulla base di hardware particolare, software, rete sottostante, lingua, cultura, handicap o tipologia di dati.
Chiunque può scrivere un'applicazione per il Web, senza chiedere a me, o a Vint Cerf, o al proprio ISP, o alla compagnia telefonica, o al produttore del sistema operativo, o al governo, o al fornitore dell'hardware.
La neutralità della rete è questo:
Se io pago per connettermi alla rete con una certa qualità di servizio, e tu paghi per connetterti con la stessa (o una migliore) qualità di servizio, allora possiamo iniziare una comunicazione con quel livello di qualità.
Questo è tutto. I fornitori del servizio internet (ISPs) hanno il compito di interagire tra loro affinché questo avvenga.
La neutralità della rete NON è chiedere l'accesso ad internet gratuito.
La neutralità della rete NON è affermare che qualcuno non dovrebbe dover pagare di più per una maggiore qualità di servizio. È sempre stato così, e sempre lo sarà.

Neutralità della rete quindi significa che, a prescindere dal provider con cui ci si connette alla rete, l'accesso ai contenuti deve essere lo stesso, tutti sono collegati a tutti.

Se la neutralità della rete viene a mancare può significare trovarsi a scegliere un provider di accesso ad internet sulla base dei contenuti (siti web, servizi VoIP ecc) che si possono utilizzare con quel provider. Se mancasse la neutralità i provider potrebbero fornire il servizio di connessione ad internet favorendo alcuni contenuti del web rispetto ad altri. Sarebbe un'architettura di rete basata sui favoritismi, progettata affinché taluni servizi possano avere enormi vantaggi rispetto ad altri, che permetterebbe la creazione di un nuovo mercato tra fornitori di contenuti per il web e Internet Service Provider.

La neutralità della rete è recentemente minacciata dai legislatori statunitensi che, spinti dalle richieste di grandi provider, stanno valutando l'introduzione di quella che viene chiamata Internet a 2 velocità, una riforma alla legislazione sulle telecomunicazioni; tale riforma, seppur avvenga in America, per via della natura di Internet interessa tutto il globo.

Schierati a favore della riforma di abbattimento del criterio di neutralità spiccano AT&T, gigante mondiale delle telecomunicazioni, e il partito degli ISP formato da Verizon, BellSouth e Comcast.

Si oppongono invece con forza, oltre ai progettisti di Internet tra cui spiccano Tim Berners e Vint Cerf, aziende come Google, Microsoft, eBay e Amazon; persino la FCC o Federal Communication Commission[1], un'agenzia governativa indipendente per le comunicazioni, si oppone alla riforma.


Questo articolo sarà aggiornato nel tempo ed è aperto a contributi di chiunque…

Recibe Vídeo Curso Gratis

Suscríbete ahora para recibir vía email todo el vídeo curso de italiano 100% Gratis.

Aceptación Política Privacidad RGPD de la UE

Te has suscrito con éxito! Dentro de 5 minutos recibirás un correo de confirmación