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La triste verità dei nostri giorni è che la società moderna sta selezionando rapidamente i soggetti tendenti a sopravvivere meglio in condizioni di solitudine, di competitività, di stress lavorativo, di egoismo e sterilità emotiva e psicologica. E’ indubbio che ci sentiamo sempre più soli, di una solitudine imposta, sofferta , subita. Nessuno crede in noi per ciò che siamo, ma ci osanna nel momento in cui siamo utili. Un mondo di piccoli ometti governato dall’ Utilitarismo, dalla materia, dal denaro. Inutile dirci menzogne. Amicizie, amori puri, nobili e di alto valore romantico e cavalleresco, sembrano sempre più rari. Quello che rimane è terra bruciata imbellita da sorrisi falsi e cortesi, una caccia al contatto, una corsa alla popolarità, penose pubblic relations nell’ intento supremo di fare gli interessi personali propri e del piccolo nucleo familiare a cui si appartiene. La società è composta oramai da infinite isolette minuscole, da famiglie e micro società create e stabilite per perseguire il proprio interesse personale, a volte formate da una sola persona. Adesso cosa pensate stia succedendo? Tutte queste isolette minuscole che sono milioni e milioni, spinti dalla folle competitività e dai loro particolarissimi interessi, sacrificano intere esistenze nella speranza e nella ricerca di realizzare tali sogni. Ma se ognuno lotta contro tutti, dunque come potrà mai vincere, come potrà mai realizzare i propri sogni. Credo che sia venuto il momento di cambiare, di invertire questa tendenza alla disgregazione, alla solitudine, all’ isolamento, all’ inasprimento delle diversità e di iniziare a condividere gli sforzi , a credere ognuno nei sogni dell’ altro, ad essere solidali, ad impegnarsi l’ un l’ altro in progetti comuni che facciano l’ interesse complessivo di tutti. Solo così saremo individui e gruppi felici e questo per due motivi fondamentali:
1) L’ unione fa la forza, dunque gli obbiettivi che si possono raggiungere come gruppo sono infinitamente maggiori di quelli che invece si otterrebbero da soli.
2) La gioia derivante dalla condivisione, dalla compagnia solidale, psicologica, emotiva, pratica, dall’ affrontare un progetto insieme ad altri nostri simili.
Marco Nisida

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