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Nell’ era della democrazia tecnologica, tutti possono esprimere il proprio pensiero e comunicarlo a tutti. Un continuo fluire di contenuti che inondano il web, comune spazio virtuale abitato da quasi 2miliardi di persone. Mentre fino al recente passato la pubblicazione era riservata ad un’ elité, parola stessa oggi caduta in disuso, ai giorni nostri chiunque possieda una connessione ad internet puó pubblicare qualsiasi cosa desideri. Nello stesso tempo puó fruire liberamente dei miliardi di miliardi di contenuti in rete pubblicati e resi disponibili dagli altri utenti. In virtú di questa bidirezionalitá dei flussi di contenuti, il consumatore ed il produttore di informazione sono oggi fusi nella medesima entitá: il Prosumer.
A molti viene da chiedere se in definitiva sia utile e se non causi confusione e dispersione questa opportunitá di reale democrazia editoriale. Nel senso che tra miliardi di contenuti é diventato quasi impossibile discernere a priori i contenuti di qualitá da quelli mediocri e non essendo possibile leggerli tutti sembra generarsi in alcuni una sorta di panico da sovra informazione. Che diventa ingestibile per molti. I capolavori di un Dante, Ungaretti, Mozart, Nietzsche, Heidegger, Picasso etc.. sono posti sullo stesso piano del diario personale di una qualsiasi persona. Teoricamente un utente che non conosce giá un Dante potrebbe vivere la sua intera vita come producer, leggendo milioni di contenuti e senza mai beccare la pagina giusta che porti alla conoscenza della Divina Commedia. Lungi da me il desiderio di dare un giudizio personale, desidero invece sapere il vostro pensiero, il vostro sentimento riguardo a questa meravigliosa o caotica opportunitá.

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