Torniamo ad essere umani

mi aggiro per luoghi che non hanno più colori, dove ogni piccolo centimetro quadrato è stato occupato da una qualche pubblicità, dove il grigio è diventata la tinta predominante. Ho fame e accompagnato dal frastuono di questa città caotica stonato fortemente col silenzio che le anime timorose si scambiano con indifferenza, entro in un ristorante.
o meglio forse dovrei dire IL Ristorante.Perchè non esistono più i vari ” da toto’” oppure ” Le caravelle”, “gennaro” è morto ormai.
Il ristorante che non ha sapore e che lentamente ti uccide con il suo cibo di plastica per nulla nutriente. Vivo quotidianamente questo mondo privo di sapore e profumi di fiori ed alberi fruttati….
il silenzio mi fa male.
Dove è finito l’uomo. Abbiamo costruito la nostra tomba. abbiamo così fortemente potuto desiderare la nostra estinzione?
Perchè ciò che ci rendeva uomini e donne è stato ormai cancellato. La personalità, il carattere, i valori ed i principi, i sentimenti e la voglia di vivere, la gioia per l’arte ed il desiderio di aggregazione.
le sonore risate di un popolo noto per la musica e la gioia istintiva sono state ricoperte da uno spesso velo di tristezza e malinconia,
solo i più anziani che ricordano il vecchio mondo riescono a ricordare con nostalgia i prati verdi, le notti allegre di fronte ad una tavola imbandita in compagnia di amici fidati e leali.
il rispetto dei valori come l’amore e l’amicizia che ormai puzzano di vecchio marcio perchè sono morti anche loro insieme ai sapori, colori, magie, istinti, musiche ,i rapporti con gli altri sostituita dalla paura e ignoranza ( un nuovo medioevo culturale e psicologico) fantasie, sogni e sorrisi che ci rendevano tanto uomini e donne.
voglio indietro la nostra umanità.
torniamo indietro e abbracciamo il nostro umanismo.
rispettiamoci. consapevolezza e autocoscienza. torniamo ad essere uomini.

Marco Nisida