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Viaggi , esotismo, oceano, palme, sorrisi e calore umano. Il condimento perfetto di una esistenza vibrante ed entusiasta. Siamo piccole piantine che vanno curate ed ancor più dell’ acqua abbiamo bisogno di energia, sorprese, avventura, sogni, desideri realizzati, incontri sconvolgenti ed unici.


Se vogliamo che la nostra vita abbia davvero un senso dobbiamo viverla giorno per giorno con un piccolo sguardo al futuro sì, ma con l’ attenzione rivolta all’ adesso ed ora. Dobbiamo vivere intensamente ogni attimo , assaporare con coraggio ogni sfumatura di questa esistenza piena e varia, cercare con costanza emozioni, sensazioni e situazioni sempre nuove ed intense.
Le opportunità vanno sognate, corteggiate, rincorse. E non vi sono dubbi che anche una buona situazione economica riesca a schiudere più facilmente nuove occasioni di vita meravigliosa: in senso pratico un viaggio costa molto. E le avventure anche necessitano tante risorse.
Il mio ultimo viaggio in Brasile è ancora così vivido e presente nella mia mente,che al solo ricordo mi riempie di una strana agitazione , una fremente eccitazione, quasi tesa al ritorno, al volersi rituffare in quella oasi di attrazioni per l’ anima, il cuore ed il corpo.
Mi trovavo in Venezuela , precisamente a Santa Helena de Uarien, da ormai due mesi e conducevo una vita semplice ma piena di entusiasmo, a contatto con la popolazione locale per lo più composta da avventurieri, cercatori d’ oro e diamanti, mercanti e persone che per una ragione o l’ altra desideravano vivere fuori dai confini che delimitano il mondo industrializzato o meglio detto moderno. Sperduti in mezzo alla natura imponente ed incontaminata, per ritrovare se stessi, per conoscere una nuova via, quando la precedente aveva portato a sofferenze oppure allo smarrimento.
Alloggiavo in una stanza modesta all’ interno di un piccolo villaggio fatto di poche comodità, tra le palme, gli animali e sotto un universo di stelle che di notte illuminavano il mio viso di un blu lucente. Magia , magia, magia dell’ esistenza, se dovessi descrivere in due parole quella esperienza.
Posso ricordare la mia sorpresa quando tutte le notti passeggiando sotto un tetto di palme, si aprivano varchi immensi di cielo stellato, che entravano direttamente a rischiarare la mia anima, dando luce al mio universo interiore: un universo dentro un altro oppure un universo solo ?
Avevo ancora sete di conoscenza e di avventura, ingordigia avventuriera che spinge alcuni esseri umani a rivedere i loro obbiettivi, ad allontanare da sé le mete, a riprendere il viaggio dopo aver fatto incetta di emozioni , visioni , esperienze. Così decisi che era venuto il tempo di rimettermi in marcia alla volta del Brasile. Preparato il mio esiguo bagaglio, chiamai un amico che possedeva l’ unico motore disponibile e mi feci accompagnare alla frontiera, che superata senza difficoltà, si affacciava su La Linea, una zona franca per lo scambio di merci tra i due paesi , non sottoposta a dazi. Lì ho conosciuto Jarrero, un artigiano fantastico capace di costruire con bacche, legna, sabbia ed acqua, opere d’ arte di grande valore. Era arrivato alla Linea navigando per giorni il Rio Negro, per poter fare affari con alcuni indigeni che vivono nei villaggi lungo le sue rive.
Mangiato la famosissima carne Brasiliana, prelibata, buonissima e fresca, nonché economica, mi incammino verso la corriera per Boa Vista, che poi non è altro che una piccola macchina che fa su e giù 3 o 4 volte al giorno. Difatti non vi sono orari di partenza ed arrivo specifici. Bisogna attendere il tempo che ci vuole in queste zone dimenticate del mondo, in questo caso bisognava aspettare il raggiungimento dei 4 passeggeri oltre il conducente. Con mia felice sorpresa vidi che ad attendere vi era una ragazza sui 23 , con la pelle morena e lucente, un sorriso accecante ed occhiali da sole a coprirle gli occhi. Vestiva indumenti moderni e sicuramente alla moda. Dunque che cosa ci faceva questa fashion girl nel mezzo della selva oscura ?
Felice ma sorpreso mi avvicinai a lei e le sorrisi, lei candidamente mi rispose con un altro sorriso.
A quel tempo io non parlavo Portoghese ed ovviamente meno ancora mi sarei aspettato di capire un h di Brasiliano, che possiede un accento incantatore ma diversissimo dalla lingua madre.
Per assicurarmi se quella corriera fosse al completo e se andasse nella mia stessa direzione, chiesi conferma all’ autista che parlava anche Spagnolo. Perfetto , risposta negativa la prima ed affermativa la seconda. Il corpo di quella ragazza che rifletteva la forte luce del sole, quasi coperto di crema di perle, era di un color cioccolato che se non ne avevi mai avuta prima, allora ti sarebbe venuta.

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