Sensibilità nell’ ignoranza… Possibile ?

Di tanto in tanto, nel tiepido mattino primaverile mi incammino sulla spiaggia per consultare il mare. Tra i suoi riflessi e bagliori cerco di intravedere quale sarà il futuro della nostra convulsa società. Una magica pulsione interiore auspica per tutta l’umanità, la libertà dalle necessità elementari ed una rivoluzione nel modo stesso di intendere e vivere la vita. Meraviglioso sarebbe se le nostre esistenze potessero acquistare un senso più elevato: quale la crescita emotiva, spirituale, intellettuale. Per adesso, appena le increspature tornano ad disturbare e distorcere queste speranze, gli esseri umani, una gran parte dei miei concittadini possiede lo sviluppo delle sue facoltà emotive, intellettuali e spirituali di un invertebrato… E se questo dato viene associato alla dilagante indifferenza e ignoranza, otterremo un cocktail davvero demoralizzante, una ricetta dell’infelicità sociale. Purtroppo la mancanza di responsabilità è frutto dell’ assenza parziale o totale di sensibilità e cultura. La gente è capace di parlare delle vite altrui, guidicare e criticare gli altri e nello stesso momento mancar loro di rispetto, di responsabilità e di solidarietà…. E’ la sindrome mediatica del tipo parliamo di tutto e di tutti senza senso alcuno, facciamo prendere aria ai denti, benvenuti dell’era del qualunquismo, cavalieri della banalità ed ignoranza di una Tv che istiga chiunque ad essere una macchietta ridicola, una comparsa della propria vita seduti sulle poltrone di un talk show. La sensibilità forse non è un dono, ma un traguardo umano raggiunto dopo anni di riflessioni, sofferenze, difficoltà, esperienze uniche di vita; risiede nell’amore per il tutto e fa nascere un naturale senso di solidarietà e rispetto verso gli altri. Forse sempre e solo gli artisti saranno intimi protettori e fautori di una così grande qualità ed abilità umana : la sensibilità.

Marco Nisida